LA NOSTRA STORIA
1984 - L'anno della fondazione
Il gruppo Fermodellistico Orobico ed Amatori Ferrovia (GFO) nasce in occasione di una prima Mostra di Modellismo
Ferroviario presso la sala d’attesa della Stazione FS di Bergamo nel 1984. Già forte di una trentina di iscritti
dalla sua fondazione, il GFO organizza le prime gite a soggetto ferroviario e le prime visite a Depositi Locomotive
e ad aziende produttrici di materiale modellistico.
Nei suoi primi anni il GFO è ospite delle FS, riunendosi nella sala di Istruzione Professionale della Stazione di
Bergamo. Grazie alla collaborazione con il DLF, in quegli anni viene allestita una Mostra di Modellismo, con esposizione
dei plastici dei soci (ma anche di Aziende e di altri Gruppi di appassionati) su vagoni Habs, dotati di apposite scalette
d’accesso. In occasione delle Mostre sono anche esposti rotabili di interesse storico, e sono spesso tenuti anche concorsi
a soggetto ferroviario (modellismo, fotografia), che riscuotono buon successo. È di quegli anni anche la realizzazione
del primo plastico sociale in scala H0, costituito da una serie di moduli di limitato spessore, assolutamente privi di arredo,
sopraelevazioni e catenaria, data la necessità di venir trasportati sulle auto dei soci ogni volta che si fosse deciso di montarli.
Il plastico sopravvive fino all’inizio degli anni ’90, quando se ne decide il rifacimento con i primi elementi di paesaggio e
l’incorporazione dei vecchi moduli.
1990 - La sede al Lazzaretto
Nel 1990 il GFO ottiene dal Comune di Bergamo il permesso di ristrutturare una cella (circa 25 mq) nella struttura dell'ex
Lazzaretto, in parte già destinata ad associazioni come la nostra, con un contratto decennale di affitto agevolato. Il trasferimento
è completato nell'estate del 1992, con l'inaugurazione della nuova Sede. Nella nuova sede gli incontri si fanno bisettimanali
e ciò consente di portare avanti con relativa celerità i lavori per il nuovo plastico. Numerose sono infatti le richieste di esporre
il plastico sociale ed i plastici dei singoli soci, con un succedersi di Mostre in città, nella Provincia, ed in altre località lombarde.
Particolarmente impegnative sono in particolare alcune iniziative espositive presso grossi centri commerciali, che coinvolgono i Soci in
un regime …quasi lavorativo. Anche grazie alla collaborazione con le agenzie a ciò preposte, il GFO partecipa a diverse iniziative
fieristiche locali, con uno stand messo gratuitamente a sua disposizione. Nel dicembre del 1993 si tiene la decima edizione della
Mostra cittadina, che verrà ricordata per l’eccezionale affluenza di pubblico, essendosi tenuta in una delle più prestigiose sedi
in pieno centro cittadino e nei giorni degli acquisti per il Natale e la tradizionale festa di S. Lucia.
1995 - Il primo "foto-safari ferroviario" negli USA
Il 1995 segna una svolta… oceanica, nel senso che un gruppo di soci effettua per la prima volta un “foto-safari” ferroviario negli USA.
L’iniziativa verrà ripetuta più volte (ormai, con cadenza quasi biennale, siamo arrivati a 14 viaggi), con puntate su ambo le coste
e visite alle principali attrazioni turistiche dei luoghi attraversati a caccia di treni.
Il successo dell’iniziativa avvia una serie di esperienze di viaggio, che portano gruppi di soci GFO a visitare località e musei di
interesse ferroviario (ma non solo) durante viaggi di un certo impegno in parti lontane del nostro Paese, ed in Francia, Austria,
Germania, in anni diversi e in diverse occasioni.
Ovviamente continua, in questi anni, l’attività di maggior interesse per gli amanti delle ferrovie reali, che tra l’altro porta
all’effettuazione di treni speciali su alcune linee particolarmente suggestive, come la Trento-Malè, la Genova-Casella, e la vicina
Ferrovia Retica.
A queste attività se ne aggiungono di nuove, principalmente condotte a fini di proselitismo. Sono infatti della fine degli anni ’90
le prime iniziative didattiche del GFO, che propone agli appassionati corsi di modellismo ferroviario (con particolare attenzione
alla realizzazione di plastici), e corsi di elettronica applicata al modellismo ferroviario (anche in questo caso, curando gli
aspetti più semplici e di interesse assolutamente generale).
2001 - La nuova sede presso ATB
All'approssimarsi della scadenza del suo contratto con il Comune alla fine degli anni ‘90, il GFO riceve dall'ATB
(Azienda Trasporti Bergamo) un'offerta di particolare interesse. L'ipotesi avanzata dai dirigenti aziendali è oltremodo
suggestiva: il GFO sarebbe stato ospitato nella costituenda Sala Reperti Aziendale, con l'impegno di offrire assistenza ai visitatori
(sia singoli che in gruppi), e con l'impegno di rendere visibili al pubblico i propri plastici. Grazie anche alla sensibilità della
Dirigenza ATB l'iniziativa si sviluppa rapidamente, ed il trasferimento del GFO dall'ex Lazzaretto alle strutture ATB avviene
nell’estate 2001. Proprio grazie allo spazio disponibile nella nuova sede, il plastico sociale può finalmente essere montato in modo
permanente e svilupparsi ulteriormente.
In un primo momento, viene allestito nella nuova sede lo stesso plastico componibile fin qui utilizzato per iniziative espositive, con
solo piccole modifiche per adattarlo all’ambiente a disposizione, ma si appare a tutti i soci evidente la necessità di ripensare
l’utilizzo di questi materiali e di ipotizzare soluzioni più razionali per mantenere le attività espositive all’esterno. Al rinnovamento
dei plastici GFO (sia quello presente in sede che a quello “itinerante”) sono dedicati alcuni successivi passaggi di questa narrazione.
Nella nuova sede riprendono slancio – anche in conseguenza della crescente disponibilità e della facilità di utilizzo dei nuovi media in
formato digitale – le serate dedicate al mondo delle ferrovie reali. Grazie all’acquisizione di un proiettore multimediale, diventa
finalmente possibile godere di sequenze fotografiche e video realizzati da soci, magari in occasione delle iniziative sociali.
Un altro traguardo reso possibile dal trasferimento e altrettanto importante è il riordino della biblioteca, che può finalmente ospitare
in modo ordinato le collezioni delle riviste italiane del settore. Queste si vanno ad aggiungere ai principali libri di storia e tecnica
ferroviaria (italiana ed estera) disponibili sul mercato, ed alla raccolta della rivista americana “Model Railroader” (tutti i numeri,
a partire dal 50° anno della pubblicazione, nel 1984).
2006 - Il centenario della Ferrovia della Valle Brembana (FVB)
Nel 1906 la FVB veniva ufficialmente aperta al pubblico, almeno nel tratto tra compreso tra Bergamo e S. Giovanni Bianco, connotato da
caratteristiche assolutamente uniche nel panorama ferroviario italiano sia in termini tecnici che di arditezza del percorso e di
raffinatezza delle strutture architettoniche. Quindi, un’occasione da celebrare adeguatamente.
Tuttavia, nonostante le ripetute ed insistite segnalazioni e proposte avanzate agli Enti locali, alle aziende, ed alle Istituzioni
potenzialmente interessate a ricordare l’evento, l’unica iniziativa che è stato possibile portare avanti in occasione di un centenario
così rilevante è stata una striminzita mostra di modelli e cimeli (incluso una sezione del plastico FVB trasportata - non senza problemi –
dal sottotetto di Erli Pievani, senza che fosse possibile far poi circolare alcun modello). Tanta fatica, per finire quasi dimenticati
in una saletta delle Terme di San Pellegrino, per una sola settimana.
Riscontrato il silenzio dei media e l’assenza di qualunque interesse dei politici locali, questo rimane uno degli episodi più mesti
nella storia del GFO. Non è certo di consolazione – anzi – notare che quella da noi modestamente proposta è rimasta – sfortunatamente -
l’unica iniziativa legata a questa storica ricorrenza in tutta la Valle Brembana ed in tutta la Provincia di Bergamo.
2008 - Inizia il rinnovamento dei due plastici del GFO
Nel 2008 si decide di rinnovare il plastico sociale destinato all’attività espositiva, costruendo nuovi moduli standardizzati e di
proprietà dei singoli soci (vedi pagina dedicata). Contemporaneamente il vecchio plastico (presentato sulla rivista iTreni nr. 211,
gennaio 2000, p. 48) viene smantellato, salvando però 6 moduli tra cui la stazione, e viene rimontato in Sede con una configurazione
lineare fissa.
Nel successivo decennio - fino al “lockdown” del 2020 - il plastico sociale “itinerante” progressivamente si amplia, sviluppandosi
su pannelli da 80*120 cm, che connettono i cappi di ritorno necessari per il funzionamento a “falso doppio binario”. Il tracciato
incorpora dapprima la nuova stazione di “Biviglio”, seguita da ben cinque moduli realizzati da Claudio e Carlo Brambilla e dalle
curve di ampio raggio necessarie per poter assumere una configurazione ad “U” per mostre in spazi limitati. Si sono poi aggiunti
quattro moduli con il fascio di binari di “Biviglio scalo, che comprende una rimessa ed un binario di programmazione
(tutto l’impianto funziona in DCC), seguito da una dettagliatissima raffineria (realizzata da Beppe Ravasio su tre moduli) e da una
vasta area per la logistica (tre moduli, a cura di Marco Ponzoni). Beppe Ravasio ha anche curato l’inserimento dei tracciati
per la circolazione di veicoli stradali (basati sul Faller Car System, ma ampiamente rivisti), nonchè il rifacimento del modulo “urbano”
realizzato dallo scomparso socio Francesco d’Abramo, in cui sono stati incorporati una stazione di servizio con annesso autolavaggio,
sovrastante un locale notturno (con relativa pittoresca fauna), entrambi corredati da attraenti animazioni. Con la realizzazione - tuttora in corso -
di due moduli montagnosi a cura di Andrea Barrica, si è arrivati ad uno sviluppo complessivo di 22 moduli (più i cappi, le curve, e gli elementi di raccordo),
pari a più di 30 m lineari di plastico (più o meno 6 km di binario di corsa al reale, con la possibilità di far circolare in sicurezza
fino a 8 treni su 12 sezioni di blocco). Dall’agosto 2022, il plastico è controllato via smartphone da una centralina Roco Z-21,
con adeguato booster di supporto.
2010 - Il plastico delle Valli Bergamasche
Nel 2010 si decide di trasportare in sede il plastico delle valli bergamasche FVB - FVS, donato dai soci Bonomi e Pievani, incorporando
parte del plastico Val Brembana realizzato a metà anni ’80 dai soci Bonomi e Morzenti (vedi la rivista iTreni nr. 97, ottobre 1989, p. 44),
e già trasferito nella nuova sede GFO nel 2005 in seguito all’impossibilità di conservarlo nella sede originaria.
Il plastico FVB/FVS, funzionante e con marcia digitale dei treni su entrambe le linee, è stato aperto al pubblico in occasione del
30° anniversario del GFO nel settembre del 2013, ed è la più completa ed accurata rappresentazione modellistica delle due scomparse ferrovie.
Questo plastico ha ricevuto i complimenti dell’ing. Luigi Cantamessa (direttore generale di Fondazione FS), ed è stato tra l’altro utilizzato
(assieme al materiale iconografico del Gruppo) come base oggettiva per documentare la richiesta di attribuire la qualifica di “edificio
di interesse storico” all’insieme di costruzioni nella stazione di Clusone, sulla FVS.